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Funzionamento di una centrale nucleare |
Le
centrali nucleari ultimamente fanno molto discutere, ma bisogna dire che riescono a produrre una grandissima quantità di energia elettrica. Tutto è nato con
Enrico Fermi che nel 1934 in un esperimento fa avvenire la fissione nucleare con il suo team di lavoro, bombardando gli atomi di uranio con dei neutroni e quattro anni più tardi riceverà il premio Nobel per la fisica. Si iniziò però a comprendere che le reazioni nucleari permettevano di rilasciare ulteriori neutroni, creando così una reazione nucleare a catena, che poteva autoalimentarsi. E così diversi stati tra cui gli Stati Uniti, la Russia, la Francia, la Germania, il Regno Unito cominciarono ad investire nei loro migliori scienziati affinché scoprissero come poter meglio utilizzare l'energia sprigionata da queste reazioni. In realtà i primi usi dell'energia nucleare riguardano il settore militare e le armi e solo successivamente la produzione di energia elettrica. Infatti il primo reattore nucleare costruito da Fermi e da
Leo Szilard entrò in funzione il 2 dicembre del 1942 a Chicago e faceva parte del
progetto Manhattan, che aveva come scopo quello di produrre plutonio per la costruzione di armi nucleari. Si sa cosa successe qualche anno dopo. Invece l'elettricità venne prodotta per la prima volta con un reattore nucleare nel 1951 in una stazione sperimentale negli USA.
Il funzionamento di una centrale nucleare è abbastanza semplice: viene prodotto calore attraverso la fissione nucleare di atomi pesanti (uranio, plutonio), che fa vaporizzare dell'acqua, generando lavoro meccanico che poi viene trasformato in energia elettrica. Ovviamente la sicurezza deve essere massima in questi ambienti, trattandosi di materiali radioattivi e di reazioni altamente energetiche e di disastri se ne sono verificati nella storia ( vedi post
Non c'è solo l'energia).
In questo grafico si può osservare l'andamento dell'energia nucleare nel corso della storia, ora invece inserisco il brevetto del primo reattore a fissione nucleare progettato appunto da Fermi e da Szilard:
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