Ecco un'altra invenzione dei Romani che risale all'incirca al I secolo d.C. (i Greci prima utilizzavano il mulino ad asse verticale, meno efficiente) . Questa macchina sfruttava l'energia idraulica dei corsi dei fiumi nel seguente modo: la ruota, verticale rispetto all'asse di rotazione, veniva messa in moto dal passaggio dell'acqua da sotto, trasmettendole anche parte della sua energia cinetica. Solo dopo si inizierà a sfruttare anche la forza peso costruendo ruote idrauliche alimentate dall'alto.
Questa prima forma di mulino serviva principalmente per macinare il grano e poi più tardi, anche per tagliare e levigare il marmo. Un esemplare di questa macchina venne trovato a Venafro, in provincia di Isernia, e poteva macinare circa 3600 kg di grano al giorno e aveva una potenza di 2 kW. Questi mulini successivamente verranno migliorati ed utilizzati in modo sempre più ampio, venendo in parte sostituiti da quelli che sfrutteranno l'energia eolica.
I mulini ad acqua
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