venerdì 29 aprile 2011

La catapulta: come sfruttare l'energia per fare guerra

Schema di una balista
Probabilmente la prima arma a lunga gittata, si dice che il primo a farne uso fu Dionisio di Siracusa. Infatti egli utilizzò le baliste non solo come strumento di assedio, ma ebbe la brillante idea di usarle anche per attaccare e così le utilizzò contro la flotta cartaginese. Però cosa c'entra l'energia con tutto ciò? Semplice, le diverse tipologie di catapulta sono dovute alla modalità di immagazzinare e rilasciare l'energia necessaria alla propulsione dell'oggetto da lanciare:

  • tensione: vi è una parte posta sotto tensione che rilasciata permette al braccio di lanciare il proiettile, erano catapulte molto simili a delle balestre;
  • torsione: le baliste e gli onagri sfruttano proprio l'energia elastica di torsione prodotta da fasci di fibre elastiche, in cui è inserita una estremità del braccio della catapulta;
  • trazione: sfrutta la forza di trazione prodotta da un certo numero di persone, un esempio è il mangano;
  • gravità: essa viene sfruttata nel trabucco, un contrappeso spinge verso il basso un'estremità del braccio e nel mentre viene scagliato il proiettile tramite una fionda collegata all'altra estremità. 

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